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Tokyo frena sul casinò

30 settembre 2014 - 09:28

I progetti per aprire il primo casinò giapponese a Tokyo prima dei giochi olimpici del 2020 stanno diventando ogni giorno più improbabili, tra gli sviluppatori che hanno di fronte costi alle stelle e il governo della città che non considera più la nascita di una casa da gioco una priorità economica.

Scritto da Michela Carboni

Il primo ministro Shinzo Abe ha definito la legalizzazione dei casino come un pilastro del suo piano per rivitalizzare la crescita economica del paese. Operatori di casinò come Las Vegas Sands, Genting Singapore, Mgm Resorts e Melco Crown Entertainment si sono tutti posizionati come potenziali investitori di quello che gli analisti ritengono essere uno dei più grandi mercati non ancora sfruttati a livello mondiale di questo tipo di gioco.

Per mesi, questi operatori hanno corteggiato i governi di Tokyo e di Osaka, viste come potenziali location per la costruzione di resort integrati su larga scala, mentre il Parlamento giapponese era pronto a discutere un iniziale disegno di legge.

 

I PROGETTI DI SANDS - Sands, in particolare, si è concentrato su Tokyo più che su Osaka. Alla richiesta di commentare il possibile ritardo George Tanasijevich, capo dello sviluppo globale della compagnia, ha detto: “Finché non sappiamo esattamente come sarà questa opportunità, è difficile commentare specificamente quale città sarà la cosa migliore”. Lunedì il Parlamento ha iniziato la sua sessione autunnale, durante la quale dovrebbe essere discusso il disegno di legge. I sostenitori sperano di approvare il progetto entro novembre, il che consentirebbe ai legislatori pro-casinò di preparare una seconda, dettagliata proposta, che sperano possa passare nel 2015.

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