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Caronia (Giochi del Titano): “Decreto atteso per rilanciare competitività del settore giochi”

13 agosto 2014 - 11:09

San Marino – Nessun casinò a San Marino, né nulla di simile. Solo un “ritocco normativo” che si rende necessario, sotto il profilo pubblico e di mercato, per mantenere la sicurezza dei giocatori e l’attrattività del mercato. E’ questa la visione dei fatti - dopo l'emanazione del decreto dello scorso 30 luglio sui giochi - vista dall’interno e da chi opera nel mercato locale. “Il decreto ratificato nei giorni scorsi era sicuramente atteso, in ragione della crescente concorrenza che il mercato dei giochi di San Marino si trova a subire in seguito alla sempre più crescente offerta di gioco italiana che ha inevitabile impatto sul nostro territorio”. A parlare è Salvatore Caronia, direttore della Giochi del Titano, società che gestisce il gioco pubblico sul territorio della Serenissima.

Scritto da Ac

“Per questo – aggiunge - l’iniziativa politica intende evidentemente rilanciare l’offerta di gioco live della Repubblica attraverso alcuni correttivi alla situazione esistente”. Ma non si tratta di una 'rivoluzione', né tantomeno di un cambiamento radicale, secondo Caronia: “L’intervento esercitato con questo decreto mi sembra piuttosto limitato perché si tratta di permettere il cash game e qualche gioco da tavolo in più. Questo significa che potremo puntare ad attirare qualche evento in più dal punto di vista del poker live, che comunque già offriamo da tre anni nella nostra room, ma solo con eventi di cartello saltuari poiché la natura della nostra attività non ci permetteva di attrarre eventi di primissimo piano o in pianta stabile che continuano a preferire la location dei casinò, com’è inevitabile. Pensare a un evento articolato su più giorni da noi – continua Caronia – è sempre stato impensabile visto che un giocatore che affronta un viaggio per disputare quel torneo, una volta che esce dalla gara principale, deve poter avere delle alternative di gioco. Cosa che da noi non era possibile e che ora, probabilmente, potrebbe cambiare con questa modifica normativa. Ma stiamo parlando di qualche evento in più nel corso dell’anno, non certo di una rivoluzione”. Tra l’altro, aggiunge, “il decreto dovrà essere convertito in legge nei prossimi mesi e quindi appare del tutto prematura anche lasciarsi andare ad interpretazioni o programmi”. Insomma, il segnale è chiaro: se qualcuno ipotizzava la nascita di un nuovo casinò o la conversione della sala attuale in qualcosa di simile a una casa da gioco a tutti gli effetti, dovrà ricredersi. E come sottolinea Caronia, “Con il decreto in questione non vengono neppure aumentati i parametri di spesa e vincita per i giochi elettromeccanici come avevamo chiesto e auspicato per rendere più attrattiva l’offerta. E di certo l’attuale proposta di gioco delle nostre macchine è ben lontana da quella di un casinò e così continuerà ad essere”.

 

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