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Politica e gestione casinò, ciascuno al suo posto

16 gennaio 2017 - 08:29

Il Saint Vincent Resort & Casino oggetto di grande attenzione da parte della politica, chiamata però a svolgere il suo ruolo senza invadere la gestione.

Scritto da Anna Maria Rengo
Politica e gestione casinò, ciascuno al suo posto

Il ciclo di audizioni sul lungo e grave momento di difficoltà del Saint Vincent Resort & Casinò di conclude avendo perso, sul campo, l'assessore al Bilancio Ego Perron, che durante l'ultimo Consiglio Valle ha rimesso le deleghe in materia nelle mani del governatore Augusto Rollandin, e con una mole di informazioni di qualità e quantità così varia e contrastante che sarà difficile, per i membri della seconda commissione Affari generali, giungere a sintesi. Bisognerà capire innanzitutto cosa è stato utile e cosa invece è stato detto a scopo autoreferenziale e/o per criticare l'operato altrui, obiettivi, i due ultimi citati, umanamente comprensibili ma che poco o nulla servono all'obiettivo. Capire cosa fare ora. Non fare processi sommari al passato, anche perché, e questa è una buona sintesi, è evidente che le responsabilità sono di molti e non di uno solo, talvolta in buona fede, altre senza attenuanti.  E se proprio le 'colpe' vanno trovate, non è la seconda commissione la sede opportuna per un processo.

La commissione si era infatti prefissa l'obiettivo di trovare soluzioni alla situazione di bilancio del Casinò, dopo aver scartato l'idea di nuovi conferimenti di capitale, e all'attuale parziale mancanza di governance aziendale,  dopo il prematuro addio del direttore generale Gianfranco Scordato (oggi le sue veci sono svolte da Stefano Silvestri). L'auspicio è che la montagna non partorisca un topolino, ma anche che la politica non pensi di fare quello per cui non ha né delega né competenze tecniche, ossia sostituirsi alla gestione. Non crediamo per nulla che i commissari, in primis il presidente Leonardo La Torre, abbiano queste velleità.  L'esperienza recente ha infatti insegnato che se la politica invade il campo altrui, si fa qualche amico nel breve periodo ma poi l'effetto boomerang è garantito. Servono dunque indirizzi e scelte forti, senza comunque fraintendere o superare il proprio ruolo.

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