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Casinò italiani, è l'ora della politica

09 gennaio 2017 - 00:03

Casinò  italiani, è l`ora della politica con gli esponenti nazionali e locali chiamati a prendere decisioni determinanti per le case da gioco. 

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò  italiani, è l'ora della politica

Può piacere o no, ma sarà la politica, in questa settimana di ripresa lavorativa a pieno ritmo dopo la feste natalizie, la protagonista indiscussa per determinare le sorti dei casinò italiani. L`attenzione è particolarmente puntata sul casinò di Saint Vincent, dove riprendono le audizioni della commissione Affari generali del Consiglio Valle. C`è da individuare un nuovo management, ma prima ancora un piano di sviluppo e di risanamento: compito arduo e molteplice, che non è chiaro se sarà svolto solo dalla giunta o congiuntamente da essa e dal consiglio regionale. E proprio sul dossier casinò si gioca il futuro della giunta Rollandin, oggetto di critiche, sull`argomento, anche da parte della maggioranza. Ma c`è un casinò, e il suo comune di appartenenza, le cui sorti sono legate alla politica.

 
A Campione c`è attesa crescente per quell`intervento governativo che dovrebbe trovare una soluzione strutturale alle gravissime difficoltà che l`intero sistema sta vivendo a causa della fluttuazione del cambio euro-franco, Difficoltà non proiettate in un incerto futuro, ma già attuali, con il tardato e non ancora avvenuto pagamento della tredicesima mensilità ai dipendenti della Casa da gioco, che ha anche portato a uno sciopero il cui flop è forse dimostrazione della consapevolezza, da parte di tutti, che la partita si gioca a un livello più alto, e che il momento è così delicato di suo che non c`è necessità di accrescere ulteriormente le tensioni. Resta il fatto che a Campione c`è un problema, strutturale, derivante da difficoltà esterne o causato dalla mala gestione che sia, e che deve essere risolto. Sarà la politica a dire di che natura sia, se deciderà di intervenire (e questo è lo scenario più realistico) o se invece lascierà comune e casinò al loro destino, magari commissariando i due enti.
Due situazioni differenti, ma che la dicono lunga sulla natura pubblicistica dei casinò, oggetto di scelte e di interventi da parte della proprietà (sia quella `minore`, ossia il Comune/Regione di riferimento, che quella `maggiore`, ossia lo Stato) che a volte sono considerati inappropriati o invasivi. Ma stavolta, solo per stavolta e propedeuticamente a una gestione manageriale e non affidata all`assessore di turno, la politica non può non scendere in campo.

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