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Casinò, fine anno tra attese e speranze

27 dicembre 2016 - 08:57

I casinò chiudono l'anno tra problemi e attese: intanto il governo completa la sua squadra con la nomina dei sottosegretari.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò, fine anno tra attese e speranze

La corta settimana lavorativa che unisce santo Stefano a san Silvestro sarà, con ogni auspicio e probabilità, caratterizzata dalla nomina dei sottosegretari e viceministri che andranno a completare la squadra del governo Gentiloni. Curiosamente, le sorti dei casinò italiani sembrano più legate alle scelte che saranno fatte per il ministero dell'economia che per quello da cui direttamente dipendono, il Viminale.
È stato infatti l'allora sottosegretario al Mef con delega al gioco pubblico, Pier Paolo Baretta, a mettere in agenda del governo e avviare il loro riordino normativo, dando seguito, con decenni di ritardo, alla richiesta della Corte costituzionale, e voce a un'esigenza tuttora e anzi sempre più sentita. Tale esigenza non è per niente venuta meno, viste le grandi difformità normative che i riguardano e il differente rapporto con le rispettive proprietà (non solo economico), in grado di determinarne, nel bene o nel male (di solito nel male) le sorti. Anche in questo 2016 il sistema casinò (che 'sistema' tra l'altro non è) ha mostrato tutte le sue difficoltà e proprio in questi giorni in Val d'Aosta fervono i lavori per cercare di trovare delle soluzioni 'strutturali', anche se provvisorie, dal momento che la prospettiva di medio periodo è ora diventata quella di affidare a privati, la gestione del Saint Vincent Resort & Casino. Nello stesso periodo, a Campione si attende il pagamento della tredicesima e, contemporaneamente, e ben più a monte, un provvedimento del governo che come già fatto nei due anni precedenti ma stavolta in maniera più strutturale, preservi il Comune (e il Casinò a cascata) dalle nefaste conseguenze del fluttuare del cambio franco-euro.

Situazioni almeno apparentemente più tranquille, quelle di Venezia e di Sanremo, il primo forte dello scampato pericolo delle due giornate di sciopero proprio durante le festività natalizie e in attesa della presentazione del piano industriale, il secondo soddisfatto per aver messo a segno il rinnovo del contratto collettivo aziendale, che pure tante tensioni ha provocato prima/durante/dopo a livello sindacale. Una realtà fluida, dunque, con tanti nodi che a livello individuale e collettivo chiedono di essere sciolti. Il 2016 è stato tutt'altro che l'anno del consolidamento e si chiude tra tensioni e auspici. Per esempio, che si trovi la volontà politica di mettere ordine anche nel settore dei casinò.

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