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St. Vincent, Casinò tra passato, presente, futuro e... politica

28 novembre 2016 - 08:55

Giornate cruciali per il futuro del Saint Vincent Resort & Casino, con valutazioni anche sul passato.

Scritto da Anna Maria Rengo
St. Vincent, Casinò tra passato, presente, futuro e... politica

La difficile situazione finanziaria del Casinò di Saint Vincent, come ammesso anche dall'assessore regionale al Bilancio Ego Perron, viene da lontano nel tempo, da molto lontano. Da quell'investimento da decine e decine di milioni che nel 2009 la Regione aveva deciso di fare per far nascere il 'suo' resort casinò. Una scelta azzardata, ma forse anche l'unica, visto che era stata presa per far fronte, in maniera proattiva e non passiva, alla crisi di incassi che già da anni stava colpendo la Casa da gioco valdostana. Purtroppo, i risultati di questo investimento sono finora stati inferiori alle attese, anche se ovviamente non è dato sapere in quali condizioni sarebbe il Casinò se non ci fosse stata l'importantissima ristrutturazione. E sulla società pesa, inoltre, un indebitamento che è una vera zavorra che il nuovo management, in carica da poco più di un anno, cerca di alleggerire.
D'altro canto, anche la difficile situazione in termini di incassi del Casinò di Saint Vincent, viene da lontano e ha radici strutturali e pere così dire geografiche, visto che la pur graziosa cittadina termale ha perso nel tempo parte del suo appeal turistico e, ridotti i grandi giocatori e moltiplicatesi le location di gioco che offrono slot e Vlt, è un po' penalizzata dalla sua posizione non comodissima da raggiungere.
Sono queste le considerazioni che devono essere poste sul piatto della bilancia, ora che la politica valdostana è chiamata nuovamente a intervenire per risolvere o almeno affrontare il problema della liquidità della Casa da gioco. I vertici aziendali hanno operato, in questi mesi di attività, per ridurre le perdite, attirandosi qualche critica da parte di chi ritiene che abbiamo cercato di raggiungere l'obiettivo solo facendo leva sul costo del personale, e non su altre voci in bilancio e, soprattutto, sul rilancio degli incassi. In ogni caso (non per liquidare la questione, che sarà certamente oggetto di ulteriori confronti/scontri ai tavoli politici e sindacali), tutto ciò non è bastato e l'auspicio è che il tempo delle polemiche e delle chiamate al patibolo, ossia quello attuale, sia anche il tempo della responsabilità da parte di tutti e di uno sforzo per arrivare a una visione strategica del futuro che sia anche realistica e, in quanto tale, renda accettabili ulteriori sacrifici o investimenti.

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