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Casinò italiani e incassi, ma quant'è dura la risalita!

06 giugno 2016 - 07:30

La ripresa degli incassi dei casinò italiani è ancora difficile e altalenante, ma il vero rebus è rappresentato della reali potenzialità.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò italiani e incassi, ma quant'è dura la risalita!

L'andamento di maggio degli incassi dei casinò italiani ha segnato una brusca battuta d'arresto della ripresina che si era registrata negli ultimi mesi. Se questo trend dovesse essere confermato, difficilmente il 2016 potrà chiudersi in maniera positiva rispetto a un 2015 che aveva fatto ben sperare che le case da gioco avessero toccato il fondo nel 2014 e avessero dunque iniziato una seppur lenta risalita. 
Al di là delle vicende singole, i dati del mese scorso mostrano come gli incassi siano caratterizzati da una forte componente di alea (per avere un quadro più esatto, sarebbe interessante poter disporre anche dei volumi di gioco) e fanno nascere, o meglio ripropongono, un'annosa questione. Anche se i casinò dovessero riprendersi ('complice' pure la riorganizzazione del gioco pubblico che tra mille difficoltà e ritardi sta procedendo), a quale livello di fatturato potrebbero arrivare o tornare? Qual è il loro potenziale in un contesto socio-economico, oltre che politico e di mercato, assai mutato rispetto ad alcuni decenni fa? C'è chi sostiene che se i casinò non sono più quelli una volta come appeal e incassi, è tutta colpa loro e in particolare delle gestioni inefficienti e politicizzate.

Tant'è che sono stati gli unici a non beneficiare del boom del settore del gioco che si è registrato da un decennio a questa parte. A opinione di chi scrive, questa tesi non è del tutto condivisibile e il moltiplicarsi dell'offerta del gioco, che oggi viene spesso qualificato come 'diffuso', ha inciso negativamente sul business dei casinò. E' vero, verissimo, che la pensionata di Trapani che va a giocare alla slot nel bar sotto casa sua non ha niente a che vedere con la ricca ereditiera milanese che ba a fare una puntatina da qualche decina di migliaia di euro in un Casinò, ma si tratta di due casi agli antipodi. In messo c'è un ricco campionario di persone, situazioni e giochi che si vanno a intersecare e sovrapporre. Se il gioco pubblico è cresciuto, è stato anche 'a spese' dei casinò, e non solo, tanto per allargare il ragionamento, a quello illegale, a quei videopoker privi di regolamentazione e controllo che si è cercato di debellare. Tornare al quadripolio dei casinò è uno scenario impensabile in Italia. Gli stessi devono dunque cercarsi un loro posto che sarà indubbiamente minore (ma forse più prestigioso) rispetto al passato, ma sicuramente sarà una battaglia che si gioverà di alcuni elementi esterni (appunto, la riorganizzazione/riduzione del gioco pubblico) ma che dovrà essere combattuta soprattutto con armi proprie. 

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