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Le nuove regine dei casinò

25 gennaio 2016 - 08:26

Le slot contribuiscono oggi a circa la metà degli incassi di gioco dei casinò italiani, ma il 'peso' è differente e c'è spazio di ripresa anche per i tavoli.

Scritto da Amr

Il gioco solitamente definito 'di massa' è quello derivante dalla slot machines, che ovviamente non sono presenti solo nei casinò, ma anche in tutto il territorio italiano. Non si tratta però delle identiche slot. La differenza principale sta nelle percentuali di vincita per le quali sono tarate, mentre per quanto riguarda l’estetica molte sono simili se non uguali a quelle che si trovano nei casinò tricolori. Prendiamo ad esempio la percentuale di vincita. Per le slot e Vlt 'controllate' dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la percentuale minima di vincita viene stabilita dalle legge e quella delle prime è stata recentemente ritoccata proprio dalla manovra finanziaria per il 2016. Per i casinò invece il discorso è diverso e non esiste, a differenza per esempio della Francia, alcune norma e/o regolamento che ne stabilisca una percentuale minima o massima sulle quali deve oscillare il pay out e nemmeno da parte delle case da gioco viene comunicato alla clientela le percentuali o la media delle percentuali che ha il parco macchine presente all’interno. La cosa certa è che le slot presenti nei casinò sono più vantaggiose di quelle che si trovano nelle varie sale o presso gli esercizi pubblici: il pay out oscilla infatti tra il 92 e il 96 percento.

Fatta questa doverosa premessa andiamo a vedere all’interno delle singole case da gioco che incidenza hanno le slot sul fatturato totale e come i casinò hanno affrontato la crisi specialmente per la concorrenza delle slot e Vlt disseminate sul territorio e per quelle presenti nei casinò limitrofi stranieri.
L’anno 2014 vedeva una distribuzione degli introiti provenienti dalla slot di circa la metà degli incassi di gioco per Campione (56,9%), Saint Vincent (49,5%), Venezia (57,1%), mentre Sanremo ha un appeal abbastanza marcato per le slot facendo introitare circa tre quarti degli introiti da esse (73,6%).
È cambiato qualcosa dal 2014 al 2015? Sembra proprio di sì. I dati dimostrano alcune metamorfosi avvenute nel corso del 2015. Partiamo con Saint Vincent e Sanremo. Su 34.335.000 euro di incasso Saint Vincent aumenta di circa 2,5 milioni di euro gli introiti slot con un aumento del l’8,1 percento.  Grazie a questi introiti e agli ultimi mesi per i giochi lavorati il casinò valdostano chiude bene il 2015 nonostante mesi quanto meno difficili nella prima metà dell’anno. Sanremo si mantiene pressoché  stabile in tali introiti facendo segnare 34.381.000 euro di introiti e aumentando di 0,11 la percentuale di differenza sul 2014 che registrava incassi per 34.000.000 euro. La flessione generale deriva esclusivamente dagli altri giochi, a dimostrazione che potrebbero esserci margini di miglioramento sui giochi lavorati.
I due Casinò invece che hanno avuto performances degne di nota (in positivo e in negativo) sono Campione e Venezia.
Per Campione il 2015 si chiude proprio all’insegna delle slot. Dal fatturato del 2014 con 51.550.000 euro passa a ben 64.798.000 euro del 2015 con un aumento del 25,7 percento e gli incassi slot incidono sul totale dei proventi del 68,18 percento contro il 56,9 del 2014. La differenza proveniente dalla slot è di oltre 13 milioni di euro. Se si va a osservare la differenza positiva tra l’incasso totale del 2014 e quello del 2015 per tutti i giochi (slot comprese) l’incremento è stato di 4,5 milioni. Se teniamo poi conto che le slot hanno realizzato nel proprio settore oltre 13 milioni di differenza con il 2014 ci si chiede se i giochi lavorati per Campione sono in crisi perché, dati alla mano, avrebbero diminuiti gli incassi nel corso del 2015 di circa 8,5 milioni di euro*.
Per Venezia il ragionamento è all’opposto. È infatti l’unica casa da gioco tra le quattro che flette nel settore slot. Se nel 2014 incassava 54.919.000 euro (e nel 2013 59.358.000), nel 2015 lascia un meno 7,77 percento per il settore e fermandosi a 50.653.000 euro provenienti dalla slot. Se l’introito totale di tutti i giochi per il 2015 è stato di 93.128.000 con una flessione di 3 milioni di euro, è facile comprendere che i giochi lavorati godono di buona salute avendo messo a segno  1,2 milioni di euro nel corso del 2015.
Staccandoci dai numeri anche se sono stati necessari per far cercare di capire le dinamiche e le differenze tra tecnologia e giochi lavorati, questo quadro ci dimostra che almeno tre case da gioco su quattro hanno risposto bene alla concorrenza del medesimo prodotto tecnologico. Inoltre è evidente che le slot machines sono determinanti per i fatturati avendo una notevole percentuale d’incidenza sul totale degli introiti.
La cosa che non si riesce a omogeneizzare è che non sappiamo realmente che percentuali medie di pay out vengono adottate dalle varie case da gioco. Anche un punto percentuale su fatturati di dimensioni come quelli appena scritti possono far variare e di molto gli incassi generali. Gli aumenti delle tarature possono però svuotare nel breve termine le tasche della clientela e risentirne sugli incassi futuri.
Da questa breve analisi, che si basa esclusivamente sui numeri e che non tiene conto di fattori propri e interni della varie case da gioco, si evince anche che i giochi lavorati possono avere margini di miglioramento sfruttando quella peculiarità che oggi le case da gioco italiane hanno ancora il monopolio. Non resta che osservare l’andamento del 2016 per comprendere se i tavoli verdi avranno la ripresa che si meritano.
* A rettifica di quanto scritto, si precisa che nel 2014 le slot del Casinò di Campione hanno incassato 60.780.815 euro e nel 2015 i citati 64.798.346, con un saldo positivo del 6,61 percento.

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