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A Venezia un dicembre rosso shocking

04 gennaio 2016 - 08:23

Fine anno scoppiettante di polemiche a Venezia: il sindaco Brugnaro chiama in causa anche il Casinò di Campione

Scritto da Anna Maria Rengo

 


A Venezia il colore rosso delle festività ha segnato un fine anno ricco di attacchi in ambito politico e che ha toccato pure la Casa da gioco lagunare. È noto da tempo che dal suo insediamento, il nuovo sindaco Luigi Brugnaro sta tentando di portare all’attenzione del governo nazionale la specificità di Venezia, dimostrando che per mantenerla servono quei fondi speciali che per decenni sono stati erogati grazie alla ‘Legge Speciale di Venezia’ nata nel 1973 grazie al parlamentare veneziano Gianfranco Rocelli.


Oggi, a distanza di quarantatre anni le cose sono cambiate; sono cambiate le leggi, le regole e il modo di amministrare un ente pubblico. Chi fa il sindaco di questi tempi ha le sue grosse difficoltà a far quadrare i conti e la dimostrazione sta appunto nella città lagunare. Il sindaco Brugnaro ha cercato di riunire più volte i parlamentari locali di tutte le aree politiche per far breccia nel Governo su come finanziare una città particolare e unica al mondo come Venezia. Una città dove i costi per garantire servizi e manutenzioni sono doppi rispetto a quelli di altri capoluoghi di Regione, come ha dimostrato anche il recente studio sugli extra costi sostenuti dal Comune. E proprio in quest’ultima occasione, ossia l’illustrazione dello studio, il sindaco ha rilasciato dichiarazioni forti dopo aver appreso che il Governo ha finanziato per il 2016 il Comune di Campione d’Italia, con nove milioni di euro che vanno ad aggiungersi agli otto per il 2015 finanziati con un emendamento di luglio al decreto Enti territoriali.

 

Dichiarazioni che hanno colpito pure il sottosegretario veneziano all’Economia Pier Paolo Baretta il quale ha spiegato la ratio del provvedimento, e non si è fatta attendere neanche la replica del sindaco di Campione Maria Paola Piccaluga. Su tutto ciò, tuttavia, è bene ricordare che entrambi i Comuni sono i proprietari dei rispettivi Casinò, aziende che dovrebbero generare proventi a beneficio degli enti di riferimento, proprio allo scopo di dare una risposta concreta alle loro peculiarità, che entrambi hanno anche se in forme diverse. Ma quanto pare, visti gli emendamenti governativi, così non è e anzi spesso i comuni sono costretti a intervenire per ricapitalizzare le proprie case da gioco, per motivi che sarebbe lungo analizzare ma che sono certamente meritevoli della più ampia riflessione. Chiuso il capitolo per il 2015, si attendono nuovi sviluppi per l’anno appena iniziato. Per Venezia come già anticipato da Brugnaro, il 2016 sarà un anno nel quale il Casinò dovrà sostenersi da solo in un nuovo piano di razionalizzazione delle partecipate per generare risparmi in favore della cittadinanza.

 

Per Campione il 2015 si è chiuso con il record d’incassi del proprio casinò che, per la prima volta dopo decenni, risulta al top della classifica tra le quattro case da gioco italiane. Se anche per il 2016 manterrà la tendenza dell’anno appena trascorso la comunità di Campione potrà beneficiare dei proventi della casa da gioco e affrontare con più serenità le oggettive difficoltà presenti nell’exclave.

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