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Casinò St. Vincent, CdC chiede 140 mln di euro a consiglieri regionali

27 giugno 2017 - 07:04

La Corte dei Conti chiede un totale di 140 milioni di euro ai consiglieri regionali valdostani che avevano firmato le delibere sul Casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò St. Vincent, CdC chiede 140 mln di euro a consiglieri regionali

Dalle prime ore di questa mattina, 27 giugno, e dando seguito alle anticipazioni dei mesi scorsi, la guardia di finanza di Aosta sta notificando gli inviti a dedurre emessi dalla procura regionale della Corte dei conti nell'ambito dell'inchiesta sui finanziamenti pubblici al Casinò di Saint-Vincent. L'ammontare complessivo dei risarcimenti chiesti "a titolo di colpa grave" è di circa 140 milioni di euro. Destinatari sono consiglieri ed ex consiglieri regionali dell'attuale e della passata legislatura. Tra di loro anche il presidente della Regione, Pierluigi Marquis (4,4 mln), e l'ex presidente della Regione, Augusto Rollandin (17,2 mln), oltre a vari assessori. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore regionale della Corte dei conti, Roberto Rizzi.

IL DETTAGLIO DELLE RICHIESTE - In dettaglio la procura regionale della Corte dei Conti contesta un danno erariale a: Mauro Baccega (7,2 mln), Luca Bianchi (4,4), Stefano Borrello (3,3), Raimondo Donzel (2,8), Joel Farcoz (4,4), David Follien (3,3), Antonio Fosson (7,2), Giuseppe Isabellon (13,3), Leonardo La Torre (3,3), l'attuale senatore Albert Laniece (10), André Laniece (3,3), Aurelio Marguerettaz (17,2), Ennio Pastoret (10), Marilena Peaquin (3,3), Ego Perron (6,1), Claudio Restano (3,3), Emily Rini (6,1), Renzo Testolin (4,4) e Marco Vierin (4,4). Inoltre al dirigente regionale Peter Bieler (coordinatore del dipartimento Bilancio e Finanze dell'assessorato finanze) è contestato un danno di 1,5 mln "in quanto "ebbe a rilasciare pareri favorevoli sulle deliberazioni della Giunta di allora (si sta parlando del 2012/2015 circa) concernenti i finanziamenti alla Casa da gioco valdostana". 

GLI ATTI - L'inchiesta contabile, rende noto l'Ansa, si è concentrata sui finanziamenti erogati dalla Regione al Casinò di Saint-Vincent a partire dal 2012 a sostegno dell'operazione di ristrutturazione della casa da gioco e dell'annesso resort costata circa 100 milioni di euro. Tra i provvedimenti finiti nel fascicolo della Corte dei conti figura il mutuo da 50 milioni di euro concesso dalla finanziaria regionale Finaosta, tramite la società partecipata di produzione idroelettrica Cva, in base a una delibera della giunta regionale del 20 luglio 2012, e la ricapitalizzazione da 60 milioni approvata a maggioranza dal Consiglio Valle il 23 ottobre 2014. 
Il terzo provvedimento è la delibera del Consiglio regionale del 23 ottobre 2014, con la quale era stato approvato a favore del Resort e Casinò di Saint-Vincent un "piano di rafforzamento patrimoniale" consistente in un "aumento di capitale" di 60 milioni di euro, per il tramite di Finaosta in gestione speciale. L'ultima delibera contestata è la 1.856 del 10 dicembre 2015, con la quale la Giunta regionale aveva approvato un finanziamento da 20 milioni di euro, per il tramite di Finaosta, destinato al "superamento" delle "temporanee difficoltà finanziarie" del Casinò de la Vallee.
LA NOTA DELLA GDF - Società partecipata dalla Regione Valle d’Aosta da anni in crisi strutturale e in gravissima sofferenza finanziaria, alimentata con denaro pubblico sulla base di piani di sviluppo consapevolmente inattendibili e bilanci falsificati da perdite di esercizio nascoste. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Aosta ha concluso una serie di indagini sul complesso aziendale a totale partecipazione pubblica della Regione Autonoma Valle d’Aosta (99,995%) e del Comune di Saint-Vincent (0,045%) denominato “Casino de la Vallée S.p.A. - Grand Hôtel Billia”, necessarie alla ricostruzione e all’analisi delle operazioni e delle valutazioni contabili e gestionali compiute negli anni dagli amministratori e membri del collegio sindacale nonché sulle plurime operazioni di erogazione di provviste finanziarie di consistenza plurimilionaria - prelevate anche da altra società partecipata regionale - autorizzate con specifiche delibere da parte delle Giunte e dei Consigli regionali in carica nel luglio 2012 (50 milioni di euro), settembre 2013 (10 milioni di euro), ottobre 2014 (60 milioni di euro) e dicembre 2015 (20 milioni di euro). La Procura Regionale della Corte dei Conti per la Valle d’Aosta ha conseguentemente contestato ai ventidue membri deliberanti delle Giunte e dei Consigli regionali all’epoca in carica, di aver consapevolmente causato alle casse pubbliche un danno economico sociale - naturalmente allo stato presunto - pari a centoquaranta milioni di euro. Le Fiamme Gialle hanno notificato oggi i relativi provvedimenti di “invito a dedurre” formulati dalla stessa Magistratura contabile, che ha inoltre contestato al coordinatore del dipartimento bilancio, finanze e patrimonio della stessa Regione una presunta responsabilità amministrativa per colpa grave pari a un milione e seicentomila euro. Le indagini hanno evidenziato come le erogazioni plurimilionarie di denaro pubblico di cui la partecipata regionale ha beneficiato, sarebbero state concesse dagli organi preposti nel periodo 2012-2015 in conseguenza di bilanci riportanti perdite di esercizio volutamente ridotte e conseguenti piani di sviluppo industriale oggettivamente inattendibili; tutto ciò benché la casa da gioco presentasse “palesi segnali di gravissima sofferenza, con indicatori di debolezza strutturale tali da compromettere irrimediabilmente l’attitudine alla autonoma sopravvivenza nell’immediato e rendevano inverosimile ogni più benevola prospettiva di recupero nel futuro”. Alla luce delle indagini svolte, i militari del nucleo di polizia tributaria hanno poi segnalato alla locale Procura della Repubblica ininterrotte condotte penalmente rilevanti di falso in bilancio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche da parte degli Amministratori della società e dei componenti il collegio sindacale in carica negli anni oggetto di indagine, i quali avrebbero indotto in errore la Regione e la società finanziaria regionale erogatrice del denaro, avendole coscientemente raggirate grazie alla presentazione di bilanci riportanti perdite di esercizio dissimulate - quindi falsi - e piani industriali di sviluppo conseguentemente irrealizzabili. Il tutto, per conseguire dagli Organi competenti le erogazioni di denaro poi effettivamente deliberate. Le indagini in corso hanno inoltre evidenziato la condotta per il medesimo reato di truffa aggravata per il componente la Giunta Regionale con specifica delega alla casa da gioco, che essendo a conoscenza dell’inconsistenza dei piani di sviluppo industriali, avrebbe avuto l’obbligo giuridico di impedire lo sperpero di denaro pubblico. La Procura Regionale della Corte dei Conti ha ripartito il danno sofferto dalla casse pubbliche della Regione Valle d’Aosta a ciascun membro della Giunta e del Consiglio regionale in relazione alle votazioni avanzate nel corso delle deliberazioni di competenza, contestando in via principale a titolo di dolo, importi compresi tra 2.857.000 euro e 17.297.000 euro.

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