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Decisionismo, fattore chiave per la gestione dei casinò italiani

17 gennaio 2017 - 09:20

L’analista di gaming Mauro Natta esamina i fattori chiave per un buona gestione dei casinò e mette in evidenza l'importanza del decisionismo.

Scritto da Mauro Natta
Decisionismo, fattore chiave per la gestione dei casinò italiani

Mai come in questi giorni, per Saint Vincent, si è sentito parlare di riorganizzazione in ordine alla casa da gioco. Non conoscendo l’attuale organizzazione - infatti sono in pensione dal 2001 e non mi sono interessato se non per argomenti limitati e per tutte le case da gioco italiane – non sono in grado di inserirmi nel discorso. Quale ex dipendente che, in ambito sindacale, si è spesso occupato di organizzazione e controllo della produzione mi permetto di accennare come intendo l’organizzazione di una azienda quale quella di cui trattasi.

Le aziende sono sempre alla ricerca di strategie per migliorare la velocità nelle decisioni. In una casa da gioco il decisionismo è una conditio sine qua non. In altre parole, gli sforzi sono indirizzati al miglioramento delle procedure di gestione allo scopo di trarre il miglior risultato possibile da manager e dipendenti. Ritengo che tramite una organizzazione orizzontale si può ottenere il risultato di cui si parla.

La contabilità riveste una grande rilevanza. La situazione contabile evidenzia, in primis, una fotografia dell’azienda. La documentazione dovrà essere corredata degli allegati il più dettagliati possibili. Ciò è propedeutico alla ricerca di risparmi anche strutturali; in specie per i costi collegati e/o collegabili alle iniziative ed agli investimenti fatti per la produzione dei ricavi.

La composizione degli organici con i compiti agli stessi demandati deve essere rivista nell’intendimento di realizzare una organizzazione più snella. Che si ottiene eliminare i doppioni e le cariche inutili.
È noto che le tendenze sono il frutto di una scienza, oserei dire, esatta ed è altrettanto noto che il manager deve tentare l’impossibile per ritardare la tendenza negativa ed anticipare quella positiva. Un valido supporto alle scelte collegate alla problematica in discorso può, probabilmente deve, arrivare dal marketing. Un altro ottimo conforto al marketing consiste nell’accurato controllo sulla regolarità del gioco e degli incassi che fornisce la giusta indicazione della 'resa' del gioco sia in proventi sia in mance. Desidero chiarire, da subito, che il controllo auspicato è dettato dalla impellente necessità di evitare costi inutili e di non sicuro ritorno che si coniugano, purtroppo, ad un marketing che di scientifico potrebbe avere poco o nulla.

Non si può negare che il conoscere la resa del cliente è alla base dell’impostazione del marketing.
La struttura organizzativa consiste nell’insieme di tutte le attività da espletare tramite i ruoli e le mansioni dei singoli. Attrezzarsi per una organizzazione orizzontale comporta un numero di livelli gerarchici ridotto, una portata del controllo estesa, un numero di gruppi di lavoro abbastanza numeroso, idem per quanto riguarda le deleghe e il coordinamento.
I fattori determinanti e la portata del controllo che ne deriva sono: competenza e personalità dei dirigenti, la possibilità concreta di confrontare il lavoro svolto, la complessità del lavoro e la profonda conoscenza dello stesso.
Non va dimenticato, come già accennato, il numero delle deleghe allo scopo di decentrare autorità e responsabilità.  In altri termini si potrebbe affermare che nella organizzazione orizzontale vale una sola prima regola fondamentale: la persona giusta al posto giusto senza dimenticare il decisionismo.
Parlando di decisionismo non si può sottacere che il principale attore e responsabile della produzione è – e sarà sempre – il direttore giochi.
Questa figura deve, obbligatoriamente per mio conto, possedere amplissime conoscenze di tutti i giochi che si praticano nelle case da gioco, l’esperienza accumulata nel lavoro direttamente al tavolo, le conoscenze atte ad un vero controllo della produzione. Deve avere la dote di portare clientela nuova ed aver dato prova di come si può fidelizzare un cliente.
In altri termini, un tecnico (anche il direttore giochi è tale) che provenga dalla gavetta e che sia, in definitiva, lo ripeto, l’uomo giusto al posto giusto.
L'AUTORE - Mauro Natta ha lavorato dei casinò di Saint Vincent e di Venezia ed è stato segretario nazionale dello Snalc.

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