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Casinò e crisi, in undici anni persi il 46,55 percento degli incassi

25 ottobre 2016 - 08:54

L'analisi di Gioconews.it sull'andamento degli incassi delle Case da gioco: alcune reagiscono meglio di altre e accrescono la propria quota di mercato.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò e crisi, in undici anni persi il 46,55 percento degli incassi

Quali sono state le conseguenze per i casinò italiani dell'avanzata del gioco pubblico sul territorio e come gli stessi hanno reagito alla nuova concorrenza? Il riferimento è naturalmente all'arrivo delle slot, la cui regolamentazione risale al 2003 (ma ovviamente prima esistevano i 'famigerati' videopoker, privi di normazione ma non di clienti!) anche se la rete ha cominciato a prendere forma nel 2004, oltre che alle Vlt, regolamentate con il decreto Abruzzo del 2009 e successivamente, e progressivamente, introdotte.
Ovviamente, dire che l'arrivo del gioco legale sul territorio sia stata l'unica e sola causa del calo del volume di incassi dei casinò, potrebbe essere semplicistico, anche perché appunto, di gioco illegale ce n'era, eccome, anche prima. Fatto sta che proprio dal 2004 al 2015 (che pure non è stato l'anno peggiore, visto che il picco minimo si è registrato nel 2014), i casinò hanno assistito a un progressivo calo di incassi, molto marcato soprattutto tra il 2004 e il 2005, e poi proseguito, ma con un trend negativo che è andato rallentando.

I DATI COMPLESSIVI - Secondo le elaborazioni statistiche degli esperti di Gioconews.it, i casinò italiani hanno complessivamente incassato, nel 2004, 557.513.568 euro (una cifra peraltro superiore del 2,97 percento rispetto all'anno precedente. A fine 2005, gli incassi erano precipitati a quota 480.911.006 euro, 76.602.562 euro in meno, ossia il 13,74 percento in meno, rispetto al 2004. Gli incassi 2015 dei casinò sono stati invece pari a 298.002.607 euro, vale a dire 259.510.961 euro, il 46,55 percento in meno, rispetto al 2004.

E QUELLI ANALITICI - Ma come detto non per tutti il calo è stato così forte. Prendendo a paragone il 2004 e il 2015, il Casinò Campione d'Italia è passato da 121.114.272 euro di incassi a 95.037.361, il 21, 53 percento in meno. È l'unico il cui andamento percentuale è stato più positivo rispetto alla media nazionale. Il Casinò di Sanremo è infatti passato da 102.632.496 euro di incassi a 45.161.616, il 56 percento in meno, mentre Venezia aveva incassato 191.468.548 euro nel 2004, 93.128.282 l'anno passato, ossia il 51,36 percento in meno. Fortemente in calo anche gli incassi del Casinò di Saint Vincent, pari a 142.298.252 euro nel 2004 e a 64.675.349 nel 2015, ossia il 54,55 percento in meno.
C'è da dire che in quest'arco di tempo due casinò hanno portato a termine importanti investimenti strutturali: quello campionese nel maggio del 2007 ha inaugurato la nuova più capiente sede, mentre quello di Saint Vincent si è trasformato da 'semplice' casinò con a fianco un bell'hotel (anch'esso di proprietà regionale), in un vero e proprio Resort & Casino. Gli esiti, però, sembrano però al momento aver premiato maggiormente la scelta campionese, con lavori, è da precisare, che erano stati decisi e avviati già negli anni Novanta.
LE QUOTE DI MERCATO – La contrazione complessiva del mercato dei casinò, ma con una diversa incidenza tra gli stessi, ha provocato degli 'scossoni' anche nelle quote. Il Casinò di Saint Vincent deteneva una quota pari al 25,52 percento nel 2004 mentre l'anno passato si è fermato al 21,7. Venezia passa invece dal 34,34 percento al 31,25 e Sanremo dal 18,41 percento al 15,15 percento. Cali di cui si giova il Casinò Campione, che nel 2004 aveva una quota del 21,72 percento mentre l'anno passato del 31,89 percento in più.
Campione dunque ha accresciuto la propria quota di 10,17 punti, il 46,83 percento in più, Venezia ha perso 3,09 punti, ossia il 9 percento, Sanremo ha perso 3,26 punti, il 17,68 percento, e Saint Vincent ha perso 3,82 punti, ossia il 14,96 percento.

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