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Contributo a Campione, Salmoiraghi: 'Governo si determina da sè'

15 marzo 2017 - 11:50

Il consigliere Roberto Salmoiraghi commenta le disposizioni contenute nel Dpcm che prevede un contributo al Comune di Campione e critica le affermazioni di sindaco e Ad del Casinò.

Scritto da Amr
Contributo a Campione, Salmoiraghi: 'Governo si determina da sè'

"Non senza una certa autocelebrazione, l'attuale sindaco ha ritenuto di dichiarare quanto segue: 'Posso dire, nell'imminenza delle prossime elezioni comunali, che abbiamo lavorato nell'interesse del paese con la speranza che la comunità lo apprezzi e se lo ricordi. (...).Per Roma siamo stati un'amministrazione evdentemente credibile, lo dico con orgoglio. Sapevano come abbiamo utilizzato i contributi ricevuti e sanno come in questi 10 anni abbiamo amministrato. Questi risultati sono stati ottenuti a motivo della nostra trasparenza, serietà e fiducia che hanno avuto nel nostro operato'.  Qualcuno poi, quale l'Ad della Casa da gioco Carlo Pagan, che pure non rappresenta le istituzioni politiche locali, si è reso interprete delle intenzioni governative sino a dire che le critiche politiche espresse in questi mesi dalla minoranza politica cittadina, in quanto 'giudizi assolutamente falsi (...) forse, hanno pregiudicato un intervento, ove possibile, ancora più consistente'. A parere di chi scrive  entrambi i commenti appena riferiti non sono da condividere". Lo afferma il consigliere comunale campionese di minoranza Roberto Salmoiraghi, nell'esaminare le disposizioni contenute nel Dpcm che contiene disposizioni sul Comune dell'enclave, sul quale la Conferenza unificata ha espresso il suo parere favorevole (il testo dovrà essere pubblicato in Gazzetta) e nel commentare le dichiarazioni, in proposito, del sindaco Maria Paola Mangili in Piccaluga e dell'amministratore delegato del Casinò, Carlo Pagan.

"Rispetto al commento dell'Ad Pagan, ci si limita soltanto a rilevare quanto le sue stesse parole riflettono: e cioé una considerazione del Governo, evidentemente piccina, di soggetto ingenuo e suggestionabile, nelle proprie scelte politiche e legislative, da millantati 'giudizi assolutamente falsi'". Fermo restando che dal punto di vista logico un giudizio di per sé non è vero o falso, ma è al più condivisibile o non condivisibile, è imbarazzante che dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall'amministratore delegato della Casa da gioco Pagan, emerga, in sostanza, che il Governo non è in grado di autodeterminarsi o che le proprie scelte sarebbero state diverse se non ci fossero stati 'giudizi assolutamente falsi'. Come a dire, e come se non bastasse, che il Governo non è in grado di riconoscere giudizi poco genuini, se vi sono, o che forse sarebbe in grado di limitare i propri stanziamenti a favore di una comunità (e su questo si dirà tra poco) solo perchè qualcuno avrebbe espresso 'giudizi assolutamente falsi'In ordine alla dichiarazione dell'Ad Pagan si è già detto sin troppo. 

Si può ora dunque passare ai 'fuochi d'artificio' dell'attuale maggioranzaL'attuale sindaco, in particolare, rappresenta l' intervento governativo come una misura premiale, quale riconoscimento della buona amministrazione condotta dall'attuale maggioranza. A parere di chi scrive, si tratta di una maldestra dissimulazione della realtà. Per darne conto senza ridurre tutto a uno stantio gioco delle parti, nulla è più utile che l'analisi delle disposizioni normative".
Alla luce del dato letterale di quelle stesse disposizioni, "chiunque potrà avvedersi di quanto segue. Primo: l'intervento governativo assume quale presupposto 'le particolari condizioni geo-politiche del comune di Campione d'Italia'. Si tratta dunque di un intervento che, per espressa previsione normativa, è del tutto neutrale rispetto all'andamento dell'amministrazione politica locale ed assume come riferimento solo e soltanto il peculiare status di Campione d'Italia quale 'exclave italiana in Svizzera'.
Secondo: l'intervento governativo non realizza in alcun modo uno stanziamento fino a dieci milioni di euro annui che lo Stato dovrà senz'altro versare al comune di Campione d'Italia fino all'anno 2046. Le norme introdotte istituiscono, infatti, un sistema in base al quale, in sostanza, se il tasso di cambio medio del franco svizzero rispetto all'euro dell'anno precedente risulti sfavorevole per il comune di Campione d'Italia e, segnatamente sia inferiore a 1,31 per euro, il Governo verserà al Comune stesso una somma in misura direttamente proporzionale allo scostamento del tasso di cambio fino a un massimo di 10 milioni di euro. Specularmente, qualora il tasso di cambio medio del franco svizzero rispetto all'euro dell'anno precedente superi il valore soglia di 1,31 sarà il Comune a dover versare allo Stato una somma direttamente proporzionale allo scostamento del tasso di cambio, fino all'importo massimo di 10 milioni di euro annui in caso di tasso di cambio medio dell'anno precedente di 1,62 di franchi svizzeri per euro.
Come si vede, il comune di Campione d'Italia è destinatario delle somme governative fino ad un massimo di 10 milioni di euro annui, ma, in caso di tasso di cambio favorevole è debitore nei confronti dello stato fino ad un massimo di 10 milioni di euro annui.
Si tratta dunque di una misura pura, destinata esclusivamente a sterilizzare gli effetti negativi del tasso di cambio, al punto che, ove tale ipotesi non si verifichi e si realizzino le condizioni contemplate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri art. 3 comma 7 e 8, è il Comune stesso a dover versare allo Stato sino a dieci milioni di euro e fino all'anno 2046.
Tutto quanto sopra consente alcune ulteriori riflessioni in ordine alle dichiarazioni del sindaco. Secondo l'attuale prima cittadina, l'intervento governativo rappresenterebbe il riconoscimento che 'le difficoltà del Comune di Campione erano inerenti la situazione el cambio euro-franco'. Una simile affermazione dovrebbe stupire alquanto. Il 'dovrebbe' è d'obbligo, per il fatto che ormai, a parere di chi scrive, la dissimulazione dei dati da parte dell'attuale maggioranza è ormai d'abitudine. Ciònonostante, e sempre a parere di chi scrive, tali affermazioni devono continuare a stupire almeno chi è alla ricerca della verità, al di là delle diverse adesioni politiche. Le affermazioni dell'attuale prima cittadina, sono infatti smentite dalle stesse cifre di segno negative che gravano proprio sulla sua stessa amministrazione.
L'esposizione  con gli istituti di credito da parte del Comune di Campione d'Italia è attualmente di ben 21 milioni e cinquecentomila franchi; l'importo delle fatture scadute dei fornitori del Comune stesso e non saldate corrisponde attualmente a circa 2 milioni e cinquecentomila franchi.
Si vede subito, poichè è di tutta evidenza che l'entità del debito accumulato dal Comune di Campione d'Italia non ha nulla a che vedere con gli effetti negativi del tasso di cambio.
Infatti per gli effetti negativi del tasso di cambio medio, lo Stato ha riconosciuto al Comune di Campione d'Italia una cifra di circa 7 milioni e centomila euro per l'anno 2017. Tra il debito dunque accumulato dal Comune e gli effetti negativi del tasso di cambio medio non vi è alcuna proporzione.
Tanto, proprio poiché il debito accumulato dal Comune di Campione d'Italia non trova certamente la propria causa nelle vicende alterne del tasso di cambio, ma - data l'entità del debito stesso - solo nella mala gestione dell'attuale maggioranza.
Non solo. Le attuali spese mensili del Comune comprendono almeno:
a) 550 mila franchi di mutuo relativo all'immobile della Casa da gioco, 
b) 1 milione e trecentomila franchi ca. per spese del personale e relativi contributi,
c) trecentocinquantamila franchi  ca. per cambio pensioni,
d) quattrocentomila franchi ca. la media delle fatture mensili da onorare.
Alla luce di una simile entità di costi per sostenere i quali non sarebbe mai ed in alcun modo sufficiente lo stanziamento governativo di cui sopra, nemmeno nella massima misura considerata di 10 milioni di euro, le parole dell'attuale prima cittadina riverberano una scarsa considerazione delle sensibilità rispetto ai singoli individui e alle intelligenze che compongono la comunità campionese.
Strumentalizzare la reale portata dell'intervento governativo sfigurandolo in una sorta di buona pagella ai fini elettorali sembra ed è davvero inaccettabile.
L' intervento governativo è certamente da salutare con favore nella misura in cui costitusce espressione di una gestione delle problematiche legate al tasso di cambio medio su più livelli istituzionali, in ossequio  ai principi solidaristici e di leale collaborazione istituzionale.
Si ribadisce, tuttavia, che strumentalizzarne il senso e la portata per piegarlo a mere logiche propagandistiche non è ciò che ci si attende dalla prima cittadina, neppure a ridosso delle elezioni amministrative: dal rispetto per i cittadini la politica non deve mai prescindere.
Ciò posto, si ribadisce, in un momento tanto delicato, la comunità campionese necessita di misure concrete ed effettivamente finalizzate a risanare un deficit che rimane ad oggi intatto come dimostrano le cifre riportate e il bilancio comunale. In questa prospettiva, certamente, la soluzione non può essere quella di trarre linfa da interventi governativi del tutto estranei allo stato debitorio del Comune di Campione d'Italia.
Se così fosse, si giustificherebbe una politica di negazione della realtà che, per definizione, è del tutto estranea al concetto stesso di politica. Con questo, chi scrive, non intende screditare la persona dell'attuale sindaco, nonostante i toni che sovente quest'ultimo indirizza contro il sottoscritto. Lo screditamento della persona è una pratica bieca, nella quale chi scrive non crede e non intende perciò praticare. Si ricorda semplicemente che l'amministrazione del sottoscritto a mandato concluso ha consegnato all'attuale maggioranza un bilancio con un attivo di 34.040.855,22 milioni di franchi svizzeri. Amministrare non è cosa semplice, soprattutto un paese come Campione d'Italia. Dissimulare però non è una pratica ammissibile, neppure in campagna elettorale. I campionesi meritano ben altra profusione di intenti e di forze".
 
 

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