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Risanamento casinò, non tutti i costi sono solo spese

12 dicembre 2017 - 10:09

L'analista di gaming Mauro Natta esamina il tema del risanamento delle case da gioco, anche alla luce delle dichiarazioni del nuovo presidente del Gruppo Hit.

Scritto da Mauro Natta
Risanamento casinò, non tutti i costi sono solo spese

Leggendo si può imparare. Sono rimasto impressionato dalle dichiarazioni a Gioconews.it del presidente del Gruppo Hit, Janez Mlakar. Rispondendo alla domanda sulla ricerca per ridurre il costo del lavoro nei casino italiani ha messo in luce la situazione in Slovenia: “I dipendenti sono molto importanti per noi, senza di loro la Hit non esisterebbe e sono fortemente convinto del fatto che sono i primi responsabili dei risultati”. E ancora: “Proprio in queste settimane stiamo valutando insieme ai sindacati e agli stessi dipendenti ulteriori miglioramenti al modello retributivo, che porteranno notevoli progressi e miglioreranno sensibilmente il clima aziendale”.
Ad altra domanda come agire per rilanciare gli incassi: “… continueremo a lavorare sulla valorizzazione del territorio, sia in chiave turistica che storico/culturale. … Infine puntiamo alla crescita che passa anche attraverso il potenziamento dell’offerta web e di tutte le formule che combinano il gioco on line con il gioco nei casinò: dal Casinò Live ai tornei con qualificazioni on line abbinate alla finale dal vivo nei Nostri centri Hit”.
Altra domanda ed altra risposta: “ … La chiave del successo in futuro sarà la massimizzazione del valore aggiunto del tempo libero … “.
Invito chi non l’avesse letto integralmente a farlo, mi è sembrato particolarmente interessante.
Molta della clientela della Slovenia è italiana e quanto dichiarato nell’intervista non è da sottovalutare.
E’ mai possibile che, avendo le potenzialità per progredire o, in caso avverso, mantenersi sul mercato non si riesca a concludere nulla o poco?

Ma la dichiarazione che mi ha piacevolmente gratificato nella sua semplicità è stata quella in risposta alla ingerenza della politica che molti additano come causa o concausa della situazione italiana. “… L’obiettivo primario della attuale amministrazione (il Gruppo Hit è di proprietà pubblica, ndr) è garantire sempre crescita e innovazione a dimostrazione di ciò, la direzione nella scelta dei collaboratori più stretti, anziché reclutare risorse dall’esterno, si avvale spesso di figure interne all’azienda, che possono garantire un livello di know-how e di specializzazione professionale senza eguali sul mercato”.
Non è la prima volta che accenno alla troppa facilità con la quale le gestioni hanno ripetutamente gettato la croce della crisi sul costo del personale; e nemmeno è la prima volta che concedo la eccessiva proporzione sui ricavi di detto costo.
Purtroppo si semplifica la possibilità di ritornare, se non in utile, almeno in pareggio tramite detto accorgimento in quanto il profondo rosso pare permeare la maggior parte dei bilanci.
Si sono letti piani di rilancio a non finire e numerose idee da mettere in pratica ma, in buona sostanza, si cerca di incidere sui costi che non sempre sono spese ma investimenti.
Si è spesso letto di buone intenzioni e non vorrei che in conclusione si richiamasse che le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni.
Incrementare l’offerta non significa solamente rivolgersi al gioco online ma, c’è da ritenerlo, per me convintamente, che l’introduzione di giochi nuovi da promuovere nelle sale porta nuova clientela. Ho osservato che la casa da gioco di Saint Vincent mette in evidenza le presenze della prima volta; non so quante di queste tornano ma, forse, un gioco nuovo può concretamente incentivare la loro frequentazione.
Il miglioramento del servizio alla clientela non si ferma all’incremento dell’offerta possibilmente coordinata, per quanto al personale, con lo svolgimento di giochi simili dagli stessi impiegati; occorre un serio impegno dei responsabili del marketing per individuare i desiderata della clientela, in specie quella migliore.
Aggiungere della fantasia alle gare dei vari giochi, abbinare dei particolari benefit al verificarsi di determinate combinazioni, verificare la “resa” di un gioco, la redditività dovuta all’accostamento dei tavoli in modo differente può arrecare miglioramenti senza aggravio di costi.
La multifunzionalità del personale addetto alla produzione costituisce una seria reimpostazione della formazione dei reparti e un inizio del criterio di adeguare l’offerta alla domanda avendo presente quanto si legge in precedenza.
Probabilmente le scelte politiche hanno influito sulle gestioni delle case da gioco; parlando di quelle che conosco meglio aggiungerei molto al probabilmente (occorre andare lontano ma qualcosa, cercando, si trova); gli errori di dette scelte chi li paga? Non vorrei ricordare che, come dice il cinese, l’ultimo chiude la porta!
Chiudo con una provocazione che racchiudo nella seguente domanda: come si può spiegare il successo - o se vogliamo il trend diverso da quello domestico - dei casino di Lugano, Mendrisio e Locarno? Forse - mi ripeto col dubitativo perché non conosco quelle realtà – pur essendo nate dopo possono insegnarci qualcosa.
L'AUTORE - Mauro Natta è stato segretario nazionale dello Snalc e ha lavorato nei casinò di Venezia e di Saint Vincent.
 

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