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Di Matteo: 'Casinò punto di riferimento in riforma gioco'

16 maggio 2017 - 10:29

Il presidente di Federgioco, Giulio Di Matteo, evidenzia la centralità dei casinò nella riforma del gioco.

Scritto da dal nostro inviato a Milano, Daniele Duso
Di Matteo: 'Casinò punto di riferimento in riforma gioco'

Milano - "Federgioco è un organismo che più di altri ha titolo per partecipare alla riforma del gioco". Lo afferma il presidente di Federgioco, Giulio Di Matteo, nell'incontro di presentazione del programma annuale di attività che la federazione che rappresenta i quattro casinò italiani porterò avanti. "La normativa dal 2012 è ancora accetabile, tuttavia ribadiamo un nostro ruolo centrale per poter dare la nostra visione del gioco (che spazia su una storia di 60/70 anni, cone minimo) a livello italiano, in collaborazione con i ministeri di riferimento, quello dell'Interno e quello dell'Economia e Finanze. Vorremmo aggiungere a essi anche il ministero della Salute. Diversamente sarebbe abbastanza vuoto continuare a fare convegni sulla ludopatia, se chi si occupa di gioco poi non cura i dati a disposizione. Vogliamo dare la massima apertura e la massima collaborazione, quindi, anche al ministero della salute".

Il presidente di Federgioco evidenzia: "una delle prime attività umane è il gioco. L'istinto al gioco c'è, non va represso ma educato. Sul gioco va legiferato, ma non solo in forma punitiva. Ci teniamo a valorizzare la forma preventiva. Soprattutto nel nostro ambito, l'aspetto repressivo ci vede totalmente sconfitti. Dobbiamo adottare misure che altri operatori non devono rispettare, partendo ad esempio dall'aspetto più banale, come l'identificazione del giocatore. Questo per dire che il tema del gioco va rivisto in maniera organica. La normativa altrimenti rischia di essere viziata da contradditorietà. Vi è una palese contraddizione tra un convegno sulla ludopatia e un bando per l'assegnazione di una gestione. Vogliamo un tavolo di confronto al quale tutti gli operatori possano sedere".

L'INGRESSO IN ECA - Di Matteo annuncia inoltre che "Federgioco entra a far parte di Eca (European Casino Association Ndr), e ci piacerebbe approdare a una certificazione che passi dal giocatore ma soprattutto dallo strumento del gioco e del trasferimento delle risorse economiche (pensiamo alla questione dell'antiriciclaggio). Bastano due o tre regole precise. Non un groviglio dove si rischiano 'treni' che viaggiano a differenti velocità".
L'INTERVENTO DI COLLE' - Breve intervento anche di Ivo Collè, segretario generale di Federgioco: "In questi dieci anni la federazione è apparsa come una realtà compatta, utile a far conoscere anche la particolarità di queste aziende. Vogliamo dare il nostro contributo per una vera riorganizzazione del gioco in Italia".
QUALCHE NUMERO - Durante la presentazione del nuovo programma associativo di Federgioco, è stato sottolineato anche come il settore dei casinò in Italia sia in flessione da diversi anni. Negli ultimi dieci anni, si è passati da incassi per 515 milioni di euro ai 293 dello scorso anno (dei quali 185 provenienti dalle slot machine e 108 dai tavoli da gioco) per un calo di oltre il 43 percento. in discesa anche gli ingressi che nel 2008 superavano i 3 milioni, mentre lo scorso anno hanno toccato i 2,1 milioni (meno 30 percento).  
 

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