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Casinò Campione d'Italia tra passato e futuro

13 maggio 2017 - 07:53

Il Casinò, soprattutto dopo che dieci anni fa è stata inaugurata la sua nuova sede, ha determinato le sorti e l'economia di Campione d'Italia.

Scritto da Anna Maria Rengo
Casinò Campione d'Italia tra passato e futuro

Il primo compleanno a doppia cifra si festeggia sempre in grande stile. E il 9 maggio la nuova sede del Casinò Campione d'Italia ha spento le sue prime dieci candeline. Una ricorrenza, quella del trasferimento dalla vecchia e storica sede, di cui stavolta, sul numero di maggio della rivista Gioco News, ci parlano proprio i dipendenti della Casa da gioco. Coloro che c'erano allora e che, con qualche anno in più, sono ancora in attività.
A dare il “la” ai ricordi è Alessandra Bernasconi, oggi responsabile marketing del Casinò. Quali emozioni e aspettative si nutrivano, in quei frenetici giorni che dieci anni fa precedevano l'apertura del casinò?
“Il clima era quello che precede i grandi eventi. Attività frenetica, grande tensione  ma nel contempo una grandissima coesione e armonia tra tutto il personale. La responsabilità primaria era sulle spalle di tutti i settori tecnici dai tecnici (slot/informatici/impianti) ma tutti i dipendenti indistintamente si sono sentiti coinvolti in prima persona e hanno agito per il raggiungimento dell'obiettivo comune. Ricordiamo che quella fase è stata gestita in un frangente di vuoto amministrativo (Comune commissariato da poco e assenza di amministratore delegato). La vecchia sede ha chiuso i battenti nella notte tra l'8 e il 9 maggio e mercoledì 9 maggio 2007 a mezzogiorno i clienti sono entrati nella nuova struttura”.

Queste aspettative sono state mantenute?
“Indubbiamente i nuovi e ampi spazi hanno potuto accogliere più tipologie di gioco. La clientela del Casinò stava cambiando e la nuova struttura è stata in grado di rispondere alle nuove richieste”.
Quando si parla di Campione d'Italia, si parla di Casinò. Tutto ruota attorno a questa struttura. Le piacerebbe una maggiore diversificazione e che effetto fa ospitare una struttura così importante a livello europeo? 
“Di fatto Campione d'Italia è anche storia e cultura. Si trova in una regione turistica di tutto rispetto e in una situazione geo-politica quasi unica.  Difficile in poco più di un chilometro quadrato ospitare altre attività che  possano controbilanciare l'egemonia del Casinò a meno che non attingano direttamente anch'esse dal gioco. Tanto vale quindi (ma questo è un mio personalissimo parere!) focalizzare tutte le energie sul gioco stesso”.
Sul tema, anche Andrea Zanni, oggi impiegato ufficio Business Development, dice la sua: “Sicuramente il Casinò Campione è stato ed è tuttora la 'locomotrice' della piccola comunità campionese. Grazie al Casinò infatti gli abitanti di Campione hanno potuto avere un lavoro e un futuro dignitoso in questo piccolo lembo di terra italiana circondata dalla Svizzera. Sicuramente una maggiore diversificazione e sviluppo delle attività commerciali e turistiche negli anni, avrebbe permesso oggi di fornire anche una concreta alternativa lavorativa ai ragazzi di Campione”.
Quando pensate al futuro dei vostri figli, immaginate che resteranno a Campione e che magari lavoreranno al Casinò?
“Ad oggi la situazione del mercato del lavoro in Italia non è delle migliori, ma nonostante questo il Casinò ha sempre assicurato lavoro a molte generazioni di giovani campionesi. I nostri figli crescono in una società sempre più globalizzata dove il concetto di posto fisso è totalmente cambiato a favore della flessibilità. Se penso al futuro di mia figlia, mi auguro che possa intraprendere una formazione e un percorso di studi magari universitario, e mi immagino che possa avere anche esperienze lavorative diverse, che la possano arricchire culturalmente, da poter sfruttare magari un domani per un eventuale rientro al Casinò”.
Come ci si sente, a ospitare in un paesino lacustre uno tra i più grandi e imponenti casinò europei?
“La costruzione del nuovo Casinò ha avuto un grosso impatto sia dal lato logistico che da quello ambientale per i cittadini campionesi... ci siamo dovuti abituare a una struttura che ha cambiato radicalmente lo skyline della piccola enclave.Nonostante questo il nuovo Casinò è motivo di orgoglio per tutti!! Infatti ad ora in Italia ma soprattutto in Europa sono poche le strutture di pari dimensioni e valore dedicate totalmente al mondo del gaming e dell'intrattenimento”.
PRONTI ALLE NUOVE SFIDE DI MERCATO - “L’edificio progettato dall’archistar Mario Botta ha aggiunto un elemento di richiamo squisitamente architettonico - oltre che di ingegneria civile, se appena si considera che il nono piano del Casinò è “appeso” ad avveniristiche putrelle - che arricchisce l’offerta turistico-culturale di Campione d’Italia. Il palazzo, inoltre, svetta letteralmente: è il baricentro del borgo lacustre”. Lo sottolinea Vittore De Carli, responsabile della comunicazione della Casa da gioco, che, aggiunge: “In un frangente di trasformazioni, il Casinò è la cornice più adatta ai costanti adeguamenti che il mercato richiede per affrontare la concorrenza (va ricordato che nel raggio di pochi chilometri insistono altre due case da gioco, nei centri ticinesi di Mendrisio e di Lugano) e rispondere nel modo migliore alle richieste dei giocatori. Campione d’Italia, oltre ad una innovativa offerta sul versante online, ha acquisito una competenza che è già indiscutibile per quanto riguarda il poker, incentivando così anche un necessario ricambio generazionale”.
E al bando la nostalgia, anche da parte dei clienti: “Nessun rimpianto, se non di quanto resta legato ad eventi e ricordi del passato. Sul piano della funzionalità, infatti, non sono neppure possibili confronti tra la vecchia e la nuova casa da gioco, mentre la professionalità degli addetti, titolo di credito principale del Casinò Campione d’Italia, non è passata soltanto indenne dall’una all’altra, ma trae diuturno vantaggio dall’ambiente di oggi. Per tacere dei parcheggi per gli autoveicoli: la capacità della sede è la prima offerta che facciamo ad una clientela che a quanto ci risulta non trova difetti nella sede del più grande casinò d’Europa”.
LA VINCITA DEL 10 MAGGIO - Intanto, al Casinò si continuano a registrare vincite record. Non soltanto la pur interessante somma - 20.580 euro - ma la rara combinazione che l’ha generata rendono notevole il colpo messo a segno nella serata di mercoledì 10 maggio da un affezionato cliente del Casinò Campione d’Italia. Al tavolo di Ultimate Texas Holdem, UTH, infatti, il giocatore, 52 anni, della Bergamasca, con una puntata iniziale di 40 euro, giocando da solo contro il banco lo ha battuto con una formidabile scala reale: 10-fante-donna-re-asso di picche (contro 9-10-fante-donna-re del banco). La vincita sarebbe potuta aumentare ben oltre se il cliente avesse deciso di giocare due euro in più, in quel caso infatti avrebbe ottenuto il jackpot vincendo altri 7.400 euro. In ogni caso al giocatore sono andati i complimenti del croupier che in quel momento stava dirigendo il gioco e di tutti i clienti del Casinò che si trovavano nella sala UTH, al terzo piano della casa da gioco.

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