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Frigerio: 'Casinò, difficile valutazione comparativa puntuale'

14 gennaio 2017 - 10:58

L'ex amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Luca Frigerio, evidenzia la difficile comparabilità delle situazioni delle quattro case da gioco.

Scritto da Anna Maria Rengo
Frigerio: 'Casinò, difficile valutazione comparativa puntuale'

“Considerando il prelievo operato dalle proprietà sul fatturato totale dei casinò italiani, valutando i bilanci come unità produttive e quindi sul bilancio consolidato del casinò di Venezia e quello di Saint-Vincent al saldo della parte alberghiera e dei fattori straordinari legati ai lavori, negli ultimi anni tutte le case da gioco italiane con un’aliquota al 10 percento avrebbero prodotto saldi positivi. La marginalità, a parte Campione un po’ più in difficoltà anche per problemi specifici, si allinea rispetto ai bacini d’utenza che nel tempo hanno subito dinamiche diverse”.
Lo afferma l'ex amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Luca Frigerio, secondo il quale “è difficile una valutazione comparativa puntuale, soprattutto annuale a causa di fattori contingenti come gli scioperi che periodicamente interessano le case da gioco o per esempio i lavori di ristrutturazione anche parziale delle varie strutture, ma anche perché laddove l’affluenza è maggiore, maggiore è la marginalità da parte del comparto slot machines rispetto ai tavoli o dove le strutture presentano costi legati a dinamiche operative e normative differenti, Venezia possiede due strutture con costi aggravati dovuti allo sdoppiamento delle strutture, Campione data la sua specificità vede la non imponibilità all’Iva sulle prestazioni effettuate nel territorio dell’enclave con un risparmio di imposte”.

Frigerio evidenzia come “anche il punto di partenza del contributo comunale o regionale è molto diverso, questo dipende dalla capacità produttiva legata al bacino d’utenza e quindi le strutture più grandi hanno sempre avuto la possibilità di applicare aliquote migliori per l’Ente, come avviene per esempio in Svizzera dove l’imposizione è progressiva. Certamente negli anni la capacità contributiva nei confronti degli Enti di riferimento si è molto ridotta e se le dinamiche continueranno in questa direzione le case da gioco faranno sempre più fatica a supportare i bilanci degli Enti stessi”.

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