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Bancarotta fraudolenta, cognati arrestati e sospetti su puntate al Casinò

23 febbraio 2016 - 14:24

Due imprenditori arrestati per bancarotta fraudolenta: avrebbero sottratto i soldi aziendali anche per giocare al Casinò di Saint Vincent.

Scritto da Redazione
Bancarotta fraudolenta, cognati arrestati e sospetti su puntate al Casinò

Cinque milioni di euro sottratti dai conti dell’azienda, giocati persino al Casinò di Saint Vincent pur di poterli togliere dal patrimonio a disposizione dei creditori per il fallimento di Italcoge. Per questo la Guardia di finanza di Susa ha arrestato Ferdinando Lazzaro e il cognato Ignazio Farrauto, entrambi sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta. Oltre ai prelievi in contanti e alle giocate ai tavoli verdi, i due cognati avrebbero ideato un sistema di società utilizzate per gestire lavori e cantieri, sempre in modo da sottrarre fondi (dal 2007 al 2011) al patrimonio della società dichiarata fallita nel 2011.

La Italcoge era già stata coinvolta nelle polemiche per il cantiere Tav di Chiomonte, attività principale dove aveva concentrato la propria attività. Tuttavia, Lazzaro ha spiegato a La Stampa di essere estraneo alle puntate ai tavoli verdi del Casinò valdostano. A suo dire, era lo zio, Ignazio Ferrauto,a frequentare la casa da gioco. I finanzieri di Susa hanno accertato 425 presenze a Saint-Vincent dal 2009 al 2011. Tolte le vacanze, una volta ogni due giorni. E di quei viaggi, ben 339 (tra andata e ritorno) sono finiti in conto al telepass aziendale. In quel periodo, lo zio di Lazzaro avrebbe bruciato un milione e 350 mila euro. Almeno, in apparenza. Gli inquirenti, sospettano infatti che l’imprenditore possa aver sfruttato il Casinò come paravento per far uscire i soldi dalle casse dell’azienda: prelievo, cambio in fiches, giocata (più o meno finta), di nuovo cambio in contanti e uscita dalla casa da gioco con i soldi in tasca. In più, secondo il gip Toppino ci sono svariati versamenti in contanti fatti sul conto di Farrauto a distanza di giorni dall’utilizzo della carta di credito al Casinò. Difficile pensare a soldi legati a vincite ai tavoli verdi. In più, in varie occasioni i versamenti in contanti sono superiori ai 12 mila e 500 euro, cifra-soglia che il Casinò non poteva superare per il pagamento. Su quei conti correnti, Farrauto ha anche versato due assegni della casa da gioco, ma il totale non supera i 17 mila euro.

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