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Stand del casinò di San Marino alla festa Pd, Caronia: ‘Solo giochi for fun’

15 settembre 2015 - 09:48

Polemica a Ravenna per la presenza di uno stand della Giochi del Titano alla festa del Pd, ma il direttore del casinò precisa: 'Solo giochi senza vincita in denaro'.

Scritto da Amr

Festa dell’Unità con polemica, quella che si è conclusa ieri al Ravenna e che si è tenuta al Pala De Andrè. Ha fatto infatti molto discutere la presenza di uno stand della Giochi del Titano Spa, società sammarinese che gestisce la Sala Diamond nella zona industriale di Rovereta, che ospitava un tavolo da blackjack e offriva dei biglietti di invito al ‘casinò’ sammarinese con annesso coupon di benvenuto di 20 euro.

A dare fuoco alle polveri Massimo Manzoli, fondatore del Gruppo dello zuccherificio, l’associazione culturale che da anni combatte per la legalità e contro il gioco d’azzardo, che sulla sua pagina Facebook ha ironicamente invitato a fare “un giro tra gli stand espositivi e la sorpresa è assicurata. Ci trovate un mini casinò, e buono da 20 euro per l’azzardo legale”.

Da parte sua, il Pd si è scusato spiegando che gli spazi espositivi e la raccolta pubblicitaria erano gestite da un’agenzia esterna, ma che comunque è stato commesso un errore al momento di non vagliare attentamente la lista degli espositori e conseguentemente opporsi a questa presenza nella nostra festa.

 
LE PRECISAZIONI DELLA GIOCHI DEL TITANO – Involontariamente chiamata in causa, la Giochi del Titano Spa, per voce del direttore generale Salvatore Caronia, precisa: “Nel nostro stand non si è assolutamente giocato d’azzardo. Ci siamo limitati a un’attività promo-pubblicitaria, che peraltro svolgiamo da anni e anche in altre sedi (tipo le fiere di Rimini, Forlì, Ferrara), consistente nel far giocare gratuitamente e offrendo ai vincitori gadget come una pallina antistress. Si è trattato di un’attività assolutamente innocua e abbiamo tenuto ad avvertire che nel nostro stand non sarebbero stati ammessi bambini. Ci sembra una vicenda molto pretestuosa, peraltro in un momento in cui la pubblicità impera su tutte le televisioni nazionali e il gioco è diffusissimo ovunque, a cominciare dai bar. Sinceramente, ci sembra anche una vicenda un po’ assurda. Inoltre non abbiamo avuto contatti con nessun esponente del Partito democratico ma con l’agenzia di cui ci serviamo anche per altri servizi pubblicitari”.
Caronia tiene inoltre a evidenziare che “anche se ci era stato consentito di stare aperti per tutti e quindici i giorni della festa, abbiamo per nostra scelta autonoma deciso di aprire solo nei week end”.

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