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Casinò, giochi e scommesse, in crescita le segnalazioni all’Uif

28 ottobre 2013 - 17:35

Nel 2012 i gestori di giochi e scommesse (dunque case da gioco, online e punti fisici) hanno effettuato 283 segnalazioni di comportamenti anomali all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia. Nel 2011 erano state 130, nel 2010 34, nel 2009 6 e nel 2008 solo 4.

Scritto da Redazione

 

È quanto si legge nel Rapporto annuale dell’Uif, che evidenzia come “Particolare interesse ha assunto il settore dei giochi e delle scommesse. Nei primi mesi del 2013 sono ultimati gli approfondimenti condotti dall’Uif sulla base delle segnalazioni di operazioni sospette relative a tale settore, con la collaborazione della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli”.

Con riferimento all’operatività posta in essere da soggetti che si servono di rete fisica, le fattispecie più rilevanti osservate nelle segnalazioni pervenute concernono in prevalenza diverse forme di simulazione di attività di gioco, finalizzate a conferire una provenienza lecita a somme in contanti di origine sconosciuta.

LE PRASSI PIU’ COMUNI - “In tale ambito si conferma la prassi di acquistare in contanti fiches delle quali si richiede poi il cambio in assegni senza che sia stata posta in essere alcuna attività di gioco. Un’ulteriore operatività della specie si caratterizza per l’inserimento di denaro contante in slot machines a cui segue la richiesta di restituzione dell’importo caricato nonostante non sia rilevabile un’effettiva partecipazione al gioco (o lo sia soltanto in maniera del tutto marginale rispetto agli importi inseriti). Un nutrito numero di segnalazioni concerne inoltre la prassi del c.d. “chip dumping”, che consiste nel trasferimento di fiches dal c.d. “dumper” (perdente) al “destinatario” (vincente), accordatisi in precedenza, in modo da perdere e vincere in maniera sistematica nell’attività di gioco che li vede contrapposti come avversari.

Nel corso del 2012 sono inoltre pervenute numerose segnalazioni concernenti il frequente e ripetuto accredito, su conti intestati a persone fisiche, di somme derivanti da vincite di gioco. La frequenza e la sistematicità che caratterizza tali vincite conferma la vitalità di un mercato secondario degli scontrini vincenti, che i riciclatori acquistano – a prezzo maggiorato – dagli effettivi vincitori al fine di occultare la reale provenienza del denaro.

È significativo constatare come, in taluni casi, le segnalazioni trasmesse da operatori di gioco e intermediari finanziari in relazione ai medesimi soggetti abbiano consentito di qualificare in maniera più accurata l’operatività complessivamente posta in essere: in particolare, l’acquisizione di informazioni relative al profilo economico dei segnalati, titolari di attività commerciali al dettaglio, ha avvalorato il sospetto che l’acquisto di scontrini vincenti potesse essere funzionale al perseguimento di finalità quali la regolarizzazione di redditi non dichiarati provenienti dall’attività imprenditoriale svolta dal segnalato.

Tra le tipologie di operatività più frequentemente segnalate dal settore dei giochi e delle scommesse on-line continua a essere presente l’utilizzo di carte credito, presumibilmente clonate o rubate, per effettuare ricariche di conti di gioco on-line e l’utilizzo di documenti identificativi contraffatti”.

IL RICORSO A SOCIETA’ STRANIERE - Frequenti sono stati i casi di ricorso, da parte degli utenti, a piattaforme informatiche gestite da società straniere non destinatarie di alcuna autorizzazione, “spesso con sede legale in nazioni caratterizzate da regimi di fiscalità agevolata. Tali società – a loro volta collegate a società di pagamento altrettanto “opache” – riescono a operare ovunque sia disponibile un collegamento in rete senza essere soggette ad alcuna delle restrizioni previste dalla gran parte delle normative nazionali, rendendosi così potenziale veicolo (consapevole o inconsapevole) di operazioni di riciclaggio internazionale.

In tale contesto particolare rilievo assume l’operatività, riscontrata in talune segnalazioni, caratterizzata dal temporaneo utilizzo fraudolento di identità fittizie, correlata alla possibilità di procedere all’apertura di conti di gioco anche senza la contestuale registrazione dei documenti identificativi (che possono essere inviati nei successivi trenta giorni); l’omesso completamento della procedura di identificazione nei termini previsti comporta la sospensione dell’operatività di gioco e comunque l’impossibilità di riscossione dell’eventuale saldo presente sul conto. Nei casi della specie i segnalati, utilizzando talvolta dati anagrafici di personaggi noti facilmente desumibili da “fonti aperte”, avevano posto in essere, nel citato periodo di trenta giorni, un’attività di gioco configurabile quale “chip dumping” a favore di soggetti loro collegati, e riportato il saldo del conto a valori prossimi allo zero all’avvicinarsi dello scadere dei trenta giorni”.

LE SCOMMESSE SPORTIVE - Nell’ambito del tema del gioco merita distinta considerazione quanto emerge dal settore delle scommesse sportive. “L’analisi delle segnalazioni di operazioni sospette della specie ha di recente consentito l’individuazione di uno schema comportamentale caratterizzato dal sistematico ricorso a una serie di scommesse su uno stesso evento a rischiosità media, tali da coprire tutto il possibile ventaglio di probabilità. Tale espediente – assicurando un ammontare “sicuro” di vincite (sia pure, ovviamente, inferiore a quello complessivo delle giocate) – rappresenta uno strumento per il riciclaggio di denaro sporco a un costo rappresentato dalla differenza fra le vincite e gli importi delle ‘giocate”. 

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